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sabato 20 febbraio 2010

LA BALLADE DE L'EAU DE MER

LA BALLADE DE L'EAU DE MER 

La mer
Sourit au loin
Dents d'écume
Lèvres de ciel.

Que vends-tu, ô fille trouble,
Poitrine découverte ?

Ce que je vends, c'est l'eau
De la mer.

Que portes-tu, garçon noir,
A quoi ton sang se mêle ?

Ce que je porte, c'est l'eau
De la mer.

- Dis, ces larmes salées,
D'où viennent-elles, mère ?

- Ce que je pleure, c'est l'eau
De la mer.

- Mon coeur, et cette amertume
Profonde, d'où naît-elle ?

- Bien amers nous rend l'eau
De la mer !

La mer
Sourit au loin.
Dents d'écume
Lèvres de ciel.

Federico GARCIA LORCA
ricerca di Mireille Vezzoni










LA BALLATA D’ acqua di mare

Il mare
Sorride da lontano
Denti di schiuma
Labbra  di cielo.

Qiuando vedo te, figlia turbata,
Seno scoperta?

Quello che io vendo è l'acqua
Del mare

Che cosa porti, ragazzo nero,
A cosa il tuo sangue si mescola?

Quello che io porto, è l'acqua
Del mare

- Dicono , queste lacrime salate,
Da dove viene  , mare ?

- Quello che io  piango è l'acqua
Del mare

- Il mio cuore, è questa amarezza
Profonde, da dove è nata?

- Anche amara a noi rende l’ acqua
Del mare!

Il mare
Sorrise da lontano.
Denti di schiuma
Labbra  di cielo.

Federico Garcia Lorca
traduzione Renato De Paoli
RICERCA DI MIREILLE VEZZONI










EL BALAR De l’ acqua del mar

El mar
Ride UUN POCO DA DISTANTE
Denti dE sciuma
LabrI  dE cel.

Quando vedo ti , fiola  pensierosa,
Seno scuerto ?

Quelo che mi vendo l’è l'acoa
Del mar

Che roba portito, buteleto nero,
A cosa el to sangue se mescola?

Quelo che mi porto, l’è acoa
Del mar

- Dise , ste lagreme salatè,
Da dove viento   , mar ?

- Quel che mi   pianzo l è l'acoa
Del mar

- El me cor, l’è sto star mal drento
Fonde, da dove è nato?

- Anche star mal drento a noantri ne fa l’acoa
Del mar!

El mare
RiDE UN POCO da lDISTANTE .
Denti dE sciuma
LabrI  dE cel.

Federico Garcia Lorca
traduzione  IN LINGUA ISOLANA SPARSA VENEXIA OCIDENTE 
Renato De Paoli IN ARTE RENE' DA SPARE'
RICERCA DI MIREILLE VEZZONI


BREGANZE L'ACOA LA NAVIGAZION I TRASPORTI SU ACOA EL DIRITO DEI PORTI

ANCHE L’AVVOCATO BREGANZE DI VICENZA DA’ RAGIONE ALLA REPUBLICA ( ISOLE SPAMPINE’ ) VENEXIA

GIACOMO BREGANZE 1773 – 1835

Sulla libertà dei mari: considerazioni
Di Giacomo Breganze, N. DA GOOGLE

COMMISSARIO STRAORDINARIO DI POLIZIA
DIPARTIMENTO ADIGE MINCIO

1802 – 3  1814 – 15

“NELL’APRILE 1797 LE PROVINCIE VENETE DI BRESCIA BERGAMO VERONA FURONO MUNICIPALIZZATE SOTTO LA REPUBBLICANA ARMA FRANCESE. L’ORGANIZZAZIONE ERA PROVVISORIA , MA OGNI MUNICIPIO D’UNA PROVINCIA ERA DIRETTO DAL GOVERNATORE , IL QUALE NON SOLO AMMINISTRATIVA, MA FACEVA LEGGI PER LA SUA PROVINCIA. IN ETA’ DI 23 ANNI (INVERO INESPERTO GIOVANE) IO FUI CREDUTO DI SEDERE NELLA MUNICIPALITA’ DI VICENZA. DOVE PER SOMMA VENTURA DEL MIO PAESE PRESE STANZA LA DIVISIONE DEL GENERALE JOUBERT. FU POI VENTURA MIA CHE QUESTO GENERALE NON PER TUTTI DI FACILE ACCESSO MI PRENDESSE IN SOMMA AFFEZIONE CHE NON TERMINO’ CHE COLLA VITA DI LUI. DE’ DUE GENERALI DI BRIGATA CHE PUR DIMOSTRAVANO IN QUELLA CITTA’ DIVENNI INTIMISSIMO, DI MONNIER, (CHE CELEBRE POI SI RESE PEL SOSTENUTO ASSEDIO DI ANCONA)..
MI FU DATA LA PRESIDENZA DEL COMITATO MILITARE.
“PER IL TRATTATO DI CAMPOFORMIO ERA LIBERO AD OGNI VENETO PER LA DISSOLUZIONE DELLA PIU’ ANTICA DELLE REPUBBLICHE IL SCEGLIERE DOMICILI IN QUELLE CHE SI AGGREGAVANO ALLA REPUBBLICA CISALPINA ALLORA PROCLAMATA. IO SCELSI QUEST’ULTIMO PARTITO , E MI RECAI A MILANO. “ERA MILANO ALLORA IL FOCOLAIO DI MILLE INTRICHI IN CUI PRENDEAN PARTE MENO ANCORA I NAZIONALI CHE I NUMEROSI RIFFUGGITI PIEMONTESI, VENETI, TOSCANI, ROMANI, NAPOLETANI, TUTTI PREDICATORI DI PATRIOTTISMO , MOLTO BISOGNOSI DI SUSSISTENZA. ..(..) , IO FECI RELAZIONE CON QUETI ESTERI E COI NAZIONALI, PER CONOSCERE I RAPPORTI DELLE LORO PERSONE COLLE VICENDE POLITICHE;…(SI VASTA COMPAGNIA MI RESTRINSI A TEMPERATO NUMERO DI INDIVIDUI PREGEVOLI PEI LORO PRINCIPI , PEI LORO TALENTI, PER IL RETTO SOCIALE ANDAMENTO.-
DAL PRIMO GENNAIO 1798 ALL’APRILE 1799, BREVE STADIO PERCORSO DALLA PRIMA REPUBBLICA CISALPINA UNITA, MA FECONDISSIMO D’AVVENTURE , E DI CIVICI RIVOLGIMENTI ANCHE PER L’ARBITRIO E PER LA PREPOTENZA DEI FRANCESI PROCONSOLI, IO NON EBBI SOLO AD OCUPARMI DI STORICHE INDAGINI. RIAVVIAI RELAZIONE COL GENERALE BRUNE GIA’ CONOSCIUTO A PADOVA, E VENUTO POSCIA JOUBERT AL COMANDO DELLE ARMI DESTINATE A PROTEGGERE LA NASCENTE REPUBBLICA (CISALPINA N.D.R), IO VISSI CON LUI E PER LUI , SINCHE’ L’IMPOSSIBILITA’ DI FARE IL BENE LO CONSIGLIO’ AD ABBANDONARE QUELL’INCARICO. EGLI MI REGALO’ L’AFFEZIONE DI SUCHET, ALLORA CAPO DELLO STATO MAGGIORE, E M’ACQUISTAI DA ME STESSO QUELLA ANCOR PIU’ DOLCE E PIU’ CARA DELL’EGREGIO E COLTISSIMO ST. CY NUGUES, ALLORA DI SUCHET SEGRETARIO , E PIU’ TARDI GENERALE DI BRIGATA E SUO CAPO DI STATO MAGGIORE NELLE IMMORTALI CAMPAGNE DEL MARESCIALLO IN ISPAGNA. JOUBERT PARTENDO MI APERSE PURE UNA REALZIONE COL GENERALE MOREAU CHE IN APPRESSO FU COLTIVATA. – QUANTO AL CIVILE IO FUI ELETTO IN QUELL’EPOCA GIUDICE DIPARTIMENTALE AL BENACO , MA NON NE ASSUNSI LE FUNZIONI PERCHE’ TROPPO MI AVREBBERO TRATTO FUORI DEL GRAN TEATRO, E NON SEDETTI NEL CORPO LEGISLATIVO NEL CONSIGLIO DE GIUNIORI (IO ERA GIA’ DE SUPPLENTI).

INFINE DOPO LA FUGA DEL MINISTRO PIOLTINI MI FU CONSEGNATO IL PORTAFOGLIO DEL MINISTERO DELLA POLIZIA GENRALE , CHE TENNI FINO ALLA NOMINA DEL SIGNOR PERSEGUITI, TEMPO BREVISSIMO , MA MOLTO AMPIO PER CHI AMANDO DI SAPERE LE COSE AVEVA UN GRAN QUADRO DINANZI A SE’, E L’ABITUDINE DI RETTAMENTE OSSERVARE.
DOPO L’APILE 1799, AVENDO SEGUITO LA SORTE DELLE ARMI FRANCESI (..) MI TRASSERO A VIVER CON ESSI..(…) ..
“USCITO IN SEGUITO DAL BLOCCO DI GENOVA , LA BATTAGLIA DI MARENGO MI RIPOSE A MILANO. SI CREDETTE CHE NELLE FUNZIONI DELLA POLIZIA GENERALE IO POTESSI ESSERE UTILE ALLO STATO, ED ESSE MI FURONO AFFIDATE QUANDO COL TITOLO DI VISISTATORE, E QUANDO CON QUELLO DI COMMISSARIO STRAORDINARIO. RIPIGLIATE LE OSTILITA’, IL GOVERNO TROVO’ OPPORTUNO DI DARMI SEGGIO IN UNA DEPUTAZIONE PERMANENTE CHE PER LUI STAVA PRESSO IL GENERALE BRUNE, OVE IO ERA PUR LEGATO IN AMICIZIA COL SIGNOR VERN DI LUI SEGRETARIO PRIVATO; MA PUBBLICATA LA PACE DI LUNEVILLE, E POCO DOPO TRASFORMATA LA REDIVIVA CISALPINA IN REPUBLICA ITALIANA, IO DALLA POLIZIA GENERALE A CUI M’ERA RICONDOTTO, FUI PER POCHI MESI TRASPORTATO A FUNZIONI AMMINISTRATIVE, E QUINDI AL RISORGERE DI NOVELLI BISOGNI, DONATO NOVELLAMENTE ALLA PARTITA POLITICA COL TITOLO DI COMMISSARIO STRAORDINARIO DI POLIZIA PRIMA DEL BASSO PO, INDI AL PANARO, IN ULTIMO AL MELLA. IO ERA IN TAL CARICA NELL’ANNO 1805, ALLORCHE’ NAPOLEONE CINSE IL SUO CAPO DELLA CORONA DI FERRO, E DICHIARAI CHE NON AVREI PIU’ SERVITO IN QUELLA PARTITA: MA RINATA NUOVA GUERRA, E MASSENA GENERALE IN CAPO , AVENDOMI RICHIESTO AL QUARTIER GENERALE COME CIVIL MAGISTRATO , ACCETTAI CHE IL GOVERNO MI NOMINASSE STRAORDINARIO DI POLIZIA GENERALE NEI DIPARTIMENTI D’ADIGE E MINCIO, IN IMMEDIATO CONTATTO CON LUI, MA CON PROTOCOLLATO IMPEGNO CHE SI ACCETTEREBBE ANCHE LA MIA RINUNZIA ALLORCHE’ IO MANIFESTASSI CHE RENDEVASI INUTILE L’OPERA MIA.

CIO’ ACCADDE NEL TERZO MESE (…)
… NEL MAGGIO 1806 : APERSI STUDIO DI AVVOCATO IN MILANO, APPLICANDOMI QUASI ESCLUSIVAMENTE ALLE CAUSE DI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE , LE QUALI AGITAVASI IN SECONDA SEDE DINANZI AI MINISTERI, ED IN ULTIMO CONFLITTO AL CONSIGLIO DI STATO. (REPUBLICA D’ITALIA VASSALLA FRANCESE N.D.R) …..(…)
FUI NOMINATO GIUDICE ALLA CORTE D’APPELLO NEI DIPARTIMENTI CHE NEL 1808 VENERO TOLTI AL SOVRANO DI ROMA (IL PAPA N.D.R.) ED AL REGNO D’ITALIA AGGRGATI, E NON NIGHERO’ CHE IO CHE SAPEVA TUTTO, FUI COLPITO IMPROVVISAMENTE DA TALE NOVITA! GIUSTIFICAR POTREBBE PER ALTRO UNA TALE IGNORANZA IL PROFONDO ED INSOLITO SECRETO CON CUI FU CONDOTTO LO SVILUPPO D’UN TALE INTRICO: TUTTO SI FECE NEL GABINETTO.”SI PUO’ AGEVOLMENTE CIO’ CHE TUTTI SEPPER NEL TEMPO A MILANO, CIOE’ CH’IO RIMANDAI LA LETTERA ALLORCHE’ MI VENNE RECATA, MA SPETTA ALLA MIA STORIA PARTICOLARE IL RIFERIRSI COME, E PERCHE’ COSTRETTO OBBEDII. ALL’INTERSSE DI QUESTO (1 NOTA DI GIACOMO BREGANZE) CONTO RESO APPARTIENE SOLO IL CONOSCERSI CHE GIUDICE D’APPELLO IN ANCONA SINO ALLA FINE DEL 1811, E TRASLOCATO ALLA CORTE D’APPELLO IN BRESCIA IN PRINCIPIO DEL 1812 OVE MI TROVAI ALLA CADUTA DEL REGNO IO NON HO CESSATO PER LA MOLTITUDINE DEL REGNO, E FUORI DEL CENTRO , ALCUNE PUR ANCO D’INDOLE MISTICA, D’ESSERE AL GIORNO DI QUANTO D’IMPORTANTE ACCADEVA. LA POLIZIA DEL GABINETTO NE ERA ANCHE GELOSA, MA INUTILMENTE; NON V’ERA QUASI FRA SUOI ESPLORATORI E STIPENDIATI , CH ALTRE VOLTE NON AVESSE SERVITO ME, E NON SI CREDESSE TENUTO A SERVIRMI ANCORA TUTTE LE VOLTE CH’IO LO ESIGESSI: NE’ LA VIOLAZIONE DEL SEGRETO POSTALE LE PORGEVA MEZZOD’INTEROMPERE LE MIE COMUNICAZIONI, PERCHE’ NELLA MIA GRAN VALIGIA NON ENTRAVAN ALTRE MIE LETTERE SE NON QUELLE CHE NON ERAN ALTRIMENTI RACCOMANDATE.- FU MERO AZARDO CHE SULLA FINE DEL 1813 IO AVESSI AVVICINARMI AL PRINCIPE EUGENIO. – IN VISTA DI ALCUNI ERRORI CH’ERANO STATI COMMESSI NEL PRESERVARE L’ALTO BRESCIANO DALLE INCURSIONI DELLE BANDE NEMICHE SCENDENTI DAL TIROLO, UN ALTO FUNZONARIO SI AVVISO’ DI MOSTRARGLI UNA MIA LETTERA DI QUELLE CHE APPUNTO VIAGGIAVANO NELLA VALIGIA POSTALE DOV’ERANO NOTATI. …(..)..
FRA IL PRINCIPE EUGENIO (BUARNAIS ?N.D.R.) E ME, L’INTIMITA’ NACQUE ALLORA DI SUBITO , E DI SUBITO ANDO’ COSI’ INNANZI, CH’EI NON SOLO NON MI TENNE IGNOTI I SUOI PENSAMENTI COME VICE RE, E COME GENERALE , MA NEPPURE QUELLI CHE SI RIFERIVANO ALLE COMBINAZIONI PERSONALI; FU DIPENDENTEMENTE DA RAI CONFIDENZE CH’IO ASSUNSI DEL GENNAIO 1814 (1 NOTA DI GIACOMO BREGANZE) UNA MISSIONE DI CUI SARA’ FATTO CENNO NEI SUPPLEMENTI (2) NOTA DEI GIACOMO BREGANZE)

Vvvvvvvvvvvvvvvvv
TRE CITTA’ D’ITALIA PISA, GENOVA, VENEZIA , (EFFIMERO TROPPO FU LO SPLENDORE DI D’AMALFI) SI SOTTRASSERO AL SOMMO IMPERO , LE DUE PRIME DE’ RE GERMANICI, L’ULTIMA DEI SOVRANI DI BISANZIO: QUELLE AVEAN PICCIOLO TERRITORIO , NIUN QUESTA , E TUTTE CERCARONO NEL COMMERCIO LA PROPRIA PROSPERITA’. IL MARE ADRIATICO, IL TIRRENO, IL LIGUSTRICO, FURONO BEN PRESTO PIENEI DI NAVIGLI, E SERVENDO LE CROCIATE A DISCOPRIRE NOVELLI RAMI DI UTILE CONTRATTAZIONE, FURONO VISITATE A VICENDA LE COSTE E PORTI DELLA SPAGNA, DELL’AFRICA , DELLA SIRIA, DELL’ASIA MINORE, DELLA TAURICA CHERSONESO. FINCHE’ FU VIVO ANZI IL FUOCO ACCESO NELL’OCCIDENTE DELLA ROZZA ELOQUENZA DI PIETRO EREMITA E DAI PII CLAMORI FANATICI DI SAN BERNARDO, NON LICE DI DUBITARE , CHE NE’TRE SUACCENNATI POPOLI IL SUBBIETTO DEL COMMERCIO NON FOSSE CHE SECONDARIO , RESTANDO IN ATTITUDINE DI PRINCIPALE QUEL DEL NOLEGGIO ONDE TRAGHETTARE TANTE ORDE RINASCENTI DI CROCE-SEGNATI. GRAND’ERA LA SMANIA DI ARRICCHIRE IN QUESTI TRE NUOVI POPOLI , E POVERO E SCARSO IN PARAGONE ERA IL CAMPO IN CUI MIETERE. NON POTEVASI DA UNO ATTIVARE UN PROGETTO DI LUCRO SENZA CHE L’ALTRO NON ASPIRASSE A DIVIDERLO. I PISANI FURONO ANIENTATI DAI GENOVESI , I VENEZIANI DOVETTERO LA LOR SALUTE ALLE DISCORDIE DI GENOVA ( – CORSI N.D.R) NON MENO CHE ALLA LORO SAGGEZZA. VENEZIA PRESE UNA PREPONDERANZA , CHE PIU’ NON PERDETTE SINO A TANTO CHE VASCO DE GAMA NON EBBE OLTREPASSATO IL CAPO DI BUONA SPERANZA. VENEZIA PROVVEDEVA DA SOLA ALLA PENISOLA ITALICA, LA GERMANIA , LA FRANCIA , L’INGHILTERRA, LA SPAGNA ED I REGNI ANCOR POCO NOTI DEL NORD, DELLE MERCI D’EGITTO, DELLA SIRIA, DELL’ARABIA, DELLA PERSIA, DELL’INDOSTAN…(..)
I VENEZIANI AVEAN SEGUITO LO STESSO PIANO DE’ CARTAGINESI , E POCO CURARONSI DA BEL PRINCIPIO DI CONQUISTE MEDITERRANEE (OCEANO INTERNO “TRABONE” N.D.R.) .
VENEZIA FATTA ALLENAZA CON I LITORALI, RADE, SCALE (SCALI) E I PORTI ISTRI E DELLA DALMAZIA (I SYA= STRIA – CI VEGNEA DRENTO L’OCEANO ADRIATICO E I SETE MARI VEDEA LE STRIE N.D.R.).
CON CUI TRATTAVA UNA INFINITA’ DI LEGNAME, DA COSTRUZIONE, OTTIMI MARINAI , E RIFUGIO DI PORTI E RADE ECCELLENTI. DI LA SI SPENSE ALLE COSTE DELLA GRECIA E DELL’ASIA MINORE; LE ISOLE JONICHE, QUELLE DELL’ARCIPELAGO , L’EUBEA, IL PELOPONNESO, CANDIA, CIPRO, RICONOBBERO LE SUE LEGGI; LA SUA FORZA ACCRESCIUTA DIVENNE APPOGGIO AL COMMERCIO CONSOLIDAVA LA SUA FORZA. ELLA NON AVEA D’UOPO DI POSSEDIMENTI NE’ REGNI OCCIDENTALIA , PERCHE’ TUTTO L’OCCIDENTE APRIVA LIBERAMENTE I SUOI PORTI ALLE SOLE NAVI, CHE GLI RECAVANO LE MERCI STRANIERE: ELLA NON NE AVEVA D’UOPO IN EGITTO E NELLA SIRIA, PERCHE’ I MAMELUCCHI , CHE SE NE RESE PADRONI , SEPPERO PERSUADERSI DI NON ACORDARE , CHE SE NON SOLO VENEZIANI L’ACQUISTO DELLE PRODUZIONI D’ARABIA E DELL’INDO, CHE TRAGHETTAVANO IL MAR ROSSO, E QUINDI PER VARI SENTIERI METTEAN FOCI IN ALESSANDRIA, IN ALEPPO ED IN ALTRI EMPORI. MA VENEZIA VOLLE DIVENIR POTENZA CONTINETALE: AVEVA DENARO ED EBBE SOLDATI: LE PROVINCIE VICINE DELLA MARCA TREVIGIANA DURONO LE PRIME AD ALLEARSI A VENEZIA. DI FATTI NON CO’ SOLI SUOI MEZZI (MA ANCHE CON L’ALLEANZA DI TUTTE LE ALTRE ISOLE ENDOLAGUNA) ELLA FRENO’ LE CONQUISTE DI MASTINO III SCALA (BASTARDO NON RICONOSCIUTO DALLE ISOLE ) (CHE VENGEN SCONFITTO A CASTAGNARO DA ACUTO ALLA FINE DEL SECOLO XIV. N.D.R) , MA SI VALSE DE VISCONTI DI MILANO E DE ROSSI DI PARMA: NON CO’SOLI SUOI MEZZI STERMINO GLI STESSI SCALIGERI, MA SUSCITO’ CONTRO DI ESSI L’AMBIZIONE DEI CARRARESI DI PADOVA, CHE PRETESERO POI DI PUNIRE; (…)..
VENEZIA ACQUISTAVA NELLE TERRA FERMA’ (ISOLE SPAMPINE’) SEMPRE QUALCHE NUOVA PROVINCIA (ISOLA), MA LE SUE GUERRE SEMPRE ALTRESI’ FRAMMISCHIATE DI TREGUE, DI TRATTATI, DI PROTEZIONI ACCORDATE AI DEBOLI CONTRO I POTENTI, NON ISVELAVANO IL SUO PIANO, ED APPENA LASCIARONLO SOSPETTARE AI FIORNETINI ED AI PAPI. (…)
….“LA RICCHEZZA DI UNA NAZIONE STABILISCE LA SUA PREPONDERANZA NEL SISTEMA POLITICO, E RISALENDO ALLE CAUSE DI QUESTE RICCHEZZA, LE OSSERVAZIONI ARRESTARONSI NEL COMMERCIO DE’VENEZIANI, RESO FONTE INESAURIBILE DI MEZZI, PERCHE’ DIVENUTO ESCLUSIVO.”
NEL TRATTARE IL MIO TEMA , IO DEGGIO AGGIRARMI SUL SUBBIETTO DI VENEZIA, PERCHE’ SINO ALLA SCOPERTA DELLEINDIE LA STORIA NON OFFRE ALTRI ESEMPI DI NAZIONI, CHE PER L’IMPERIO DEL MARE ABBIANO SPIEGATA INFLUENZA DECISIVA SUL DESTINO DEL CONTINENTE. ELLA NE DIE’ PROVA IN CENTO GUISE PIU’ MANIFESTA , QUANDO STRETTI IN LEGA A CAMBRAI L’IMPERATORE GERMANICO, LA SPAGNA , LA FRANCIA , IL PONTEFICE, E QUAI SATELLITI DE’ PIANETI MAGGIORI, I MOLTI PRINCIPI E SIGNORI D’ITALIA, POTE’ ELLA CONTRO TUTTI (CON L’AIUTO ISOLANO N.D.R) DIFENDERSI , RESPIGNERE LE INVASIONI , RIORGANIZZARE GLI ESERCITI DISFATTI, ED INTRODURRE LA DISCORDIA NE GABINETTI DE’ PRINCIPALI ALLEATI, OGNUN DE’ QUALI AVREBBE POTUTO RAPIRLE LA SUA TERRA – FERMA’ ( E QUI SI SBAGLIA GIACOMO BREGANZE. N.D.R.). FU L’OPULENZA CHE OPERO’ UN TAL PRODIGIO , FU IL COMMERCIO CHE TENNE VIVA TALE OPULENZA , FU L’IMPERO DEL MARE ( OCEANO INTERNO POICHE’ IL MARE ERA L’ENDOLAGUNA DEI SETTE MARI N.D.R.), CHE RESE ESCLUSIVO QUESTO COMMERCIO. (E FU LO SPIRITO VENETO N.D.R. )

LIBERTA’ DEI MARI.
DEL DIRITTO DI LIBER NAVIGAZIONE , E COMMERCIO MARITTIMO.

GLI INGLESI E GLI OLANDESI FURONO I PRIMI A CONSIDERARE CHE NON POTEA LA PROPRIA NAZIONE IN RICCHEZZA E POTENZA , SE NON CHE IL COMMERCIO ASSICURATO DAL POSSESSO DELLE REMOTE REGIONI, CHE IL DIRITTO DI SCOPERTA AVEVA CONCESSE ALLA SPAGNA . DIFATTI, L’OLANDA POSTA FRA LA FRNACIA E L’IMPERO GERMANICO NON POTEA LUSINGARSI DI FAR BRILLANTI CONQUISTE FRA TERRA ; ED I REGNI BRITANNICI, OVUNQUE CIRCONDATI DAL MARE , NON AVEAN NEPPURE UNA FISICA ATTITUDINE AD INGRANDIMENTO IN EUROPA. QUESTE DUE POTENZE NON POTEVANO OTTENR CONSIDERAZIONE CHE TENENDO LE ALTRE AGITATE, SIGNOREGGIANDONE GL’INTERESSI, ASSOLDANDONE I DISSAPORI E CREANDO L’OPINIONE CHE TUTTO POTEA FARSI OV’ESSE INCLINAVANO. ..(..)
ALL0RCHE’ LA DISPUTA SUCCEDE TRA IL FORTE E IL DEBOLE, QUESTO RICORREE AI PRINCIPI DI NATURA E DELLA SANA RAGIONE : NON SI MISURA CON LE ARMI SE NON QUANDO DA UNA PARTE S’AUMENTA IL VIGORE, DALL’ALTRA DIMINUISCE.
INSORSERO DAPPRIMA DAGLI SCRITTORI, CHE POSERO IN DUBBIO IL DIRITTO ESCLUSIVO DEGLI SPAGNOLI (E DELLE ISOLE VENEXIA E ALLEATE N.D.R.) INSORSERO DAPPOI DE’ PRIVATI NAVIGATORI , CHE TENTARONO UN MARE IGNOTO CERCANDO DI SFUGGIRE ALLA VIGILANZA DE SUOI TIRANNI. ..(..) L’INGHILTERRA AVEVA UNITI DEI VASCELLI A DIFESA : SCEMANDO IL TIMORE DELLA MAGGIOR FORZA NEMICA, ELLA IMPIEGOLLI AD OFFESA: LE ARDITE CORSE MARITTIME DEGLI HOWARD E DEI DRAKE LE FECER CONOSCERE, CHE NON ERA LONTANO IL GIORNO DELLA SUA GLORIA. … (…)
COMPARVE INVECE (AL POSTO DELLA TEOLOGIA N.D.R.) SUL CAMPO TEORETICO IL GIUS DI NATURA E DELLE GENTI ; E NEL PRATICO RIEBBER LA LUCE LE LEGGI RODIE , VERE OD IMPURE CHE CI SIEN PERVENUTE; LE ROMANE CHE TRIBONIANO AVEA GUASTE, MUTILATE, DISGIUNTE, ED IL CONSOLATO DEL MARE , CHE I PISANI CREARONO SECONDO L’OPINIONE PIU’ RICEVUTA DE’ CRITICI, BENCHE’ POSSA ESSER LAVORO DI MOLTI POPOLI E DI MOLTE ETA’ DAI PISANI RACCOLTO LA PRIMA VOLTA, E COSTRUTTO A FORMA DI CODICE. ( E QUI GIACOMO BREGANZE OMMETTE GRAVEMETE IL DIRITTO DE MAR VENETO. N.D.R.)

...(...) AL VENETO CARLO ZENO , PARTITANTE DI MARE , CHE CON POCHE GALEE TENEVA IL FRENO DELLA NAVIGAZIONE NEL MEDITERRANEO (NELL ‘OCEANO INTERNO N.D.R.)…(..)
NON SONO I NODI DEL SANGUE CHE CONIUGANO I SOVRANI , MA QUELLI DELL’INTERESSE. ..(…)…
IL MARE E’ SICCOME L’ARIA ; IN PROPRIETA’ CIOE’ DI NESSUNO. SE TALE E’ IL MARE , NE AVVIENE CHE QUALUNQUE NAZIONE PUO’, SENZA FAR TORTO ALL’ALTRA , NAVIGARE , PESCARE, PORTARE ALTRUI LE PROPRIE DERRATE, L’ALTRUI CONDURRE NE’ PROPRI PORTI; E SE NON FA TORTO AD UN’ALTRA, NE AVVIENE CHE QUESTA NON POSSA ALLA PRIMA VIETARE IL COMMERCIO, LA NAVIGAZIONE , LA PESCA. DUE NEMICI SI OFFENDONO IN QUALUNQUE LUOGO S’INCONTRANO: ESSI POSSONO OFFENDERSI PERTANTO SUL MARE COME SULLA TERRA: MA PERCHE’ PONNO INCONTRARSI IN UN PUNTO O NELL’ALTRO DELL’IMMENSA SUPERFICIE MARITTIMA , NON SE NE RITRAE GIA’ A CONSEGUENZA , CHE L’USO DI QUESTA SUPERFICIE SIA TOLTO AL RIMANENTE DEGLI UOMINI , E DIVENGA TERRITORIO DI LORO ESCLUSIVA GIURISDIZIONE ; O CH’ESCLUSIVA GIURISDIZIONE CI ACQUISTI COLUI DE DUE COMBATTENTI, CH’E ‘ RIESCITO AD ABBATTER L’ALTRO ….(…)..
I POPOLI DEBOLI ACCLAMARONO CON ESSI LA LIBERTA’ DEI MARI, MA I POPOLI FORTI NE SORRISERO. …(..)..

IL PRIMO PATTO DELLA TRANSAZIONE FU DA TUTTI ACCETTATO; ESSO ATTIENE ACIO’ CHE UN MARE TERRITORIALE SIA DI ESCLUSIVA PROPRIETA’ DI QUEL POPOLO CHE SIGNOREGGIA IL SUOLO, (L’ISOLA SE PARLIAMO DELL’ENDOLAGUNA VENEXIA N.D.R.) DA CUI QUESTO MARE CIRCONDISI: TALI SONO LE BAIE , I PICCIOLI GOLFI, E TALI ANCHE I GRANDI, ALLORCHE’ IL TRAMITE , PEL QUALE IL MARE S’INSINUA ENTRO TERRA (ISOLE N.D.R.) SIA TALMENTE RISTRETTO , CHE DAI DUE PUNTI OPPOSTI DELLA DISTANZA POSSA L’ANZIDETTO POPOLO AGEVOLMENTE CUSTODIRE , O PROTEGGERE , O DAR LEGGE AL TRAMITE ISTESSO. UN SECONDO PATTO PUR TROVO’ AGGRADIMENTO : QUELLO DI RIGUARDAR TERRITORIALE ED ALTA A RIDURSI IN PROPRIETA’ QUELLA ESTENSIONE DI MARE AGGIACENTE ALLE RIVE, CHE PUOTE AGEVOLMENTE DIFENDERSI DALLE RIVE MEDESIME. QUESTI PRINCIPI ACCOLTI PERCHE’ SI PRESENTANO CONFORMI ALLE IDEE DI GIUSTIZIA GENERALE , NON MANCANO PERALTRO IN PRATICA DI ACCAGIONAR DISCORDIE , E NELLA DISCORDIA VIOLENZE DA PARTE DEL POPOLO FORTE IN CONFRONTO DEL DEBOLE. DA UN LATO IL DEBOLE , POSSESORE D’UNO STRETTO , NON POTE’ VIETARNE IL LIBERO PASSAGGIO ED INDENNE AL POTENTE QUALUNQUE VOLTA PER ORGOGLIO O CAPRICCIO VOLLE QUESTI ESENTARSI DA OGNI TRIBUTO DI RIGUARDI: DALL’ALTRO IL POTENTE IN PARI CIRCOSTANZA VIETOLLO AL DEBOLE , O ‘L CONCESSE A DURISSIME CONDIZIONI, SENZA ADDUR ALTRE CAUSE CHE IL PROPRIO VOLERE. MA IL DIRITTO DI PROPRIETA’ CONCESSO SUL MARE PER QUELLO SPAZIO CHE PUO’ DIFENDERSI DALLE RIVE, PRODUSSE (AI FRANCESI NELLA LAGUNA VENETA ANCHE NEL 1796 – 1797 N.D.R. ) BEN ALTRO INCIAMPO. COME STABILIRE QUESTA LINEA? (CON LA BONIFICA PRIMA , INTEGRALE POI , TOLSERO A SE’ OGNI INTRALCIO GLI INVASORI DELLA VENETIA - FRANCESI AUSTRIACI SAVOIARDI FASCISMO, DEMOCRAZIA CRISTIANA - E “SECONDA REPUBLICA” ETC. N.D.R. )

NULLA DI PIU’ DELICATAMENTE ATTACCATI ALLE MASSIME DAL GIUS PRIMITIVO SI UNIRONO IN ESTENDERE SI FATTA LINEA AL TIRO DI CANNONE. ANZI , SEMPRE PARI A SE’ STESSO NEL DISCOSTARE IL MEN CHE PUOTE IL SOCIAL PATTO DAL GIUS DI NATURA, è PUR DI QUESTO PARERE.
SVENTURATAMENTE BASTA CHE UNA LEGGE DALL’ARBITRIO DIPARTA PERCHE’ SI POSSA INFRANGERLA IN CERTA GUISA, A BUON TITOLO. SUPPONGASI UN LITORALE DI CENTO MIGLIA IN LUNGHEZZA: ( QUELLO DELLA REPVBLICA VENEXIA - VENETO E’ PIU’ DI DUECENTO MIGLIA , VEDI MARINI ANDREA. DISCORSO SOPRA L’AREE DI VENEZIA – PAG. 21 E SEGG. VENEZIA – ARTI GRAFICHE 1921 N.D.R.) LA META’ E’ DIFESA DA BATTERIE, PERCHE’ IL POPOLO CHE LO POSSIEDE PUO’ COSI’ CUSTODIRLA. L’ALTRA META’ RIMANE INDIFESA , PERCHE’ NO ‘L PUO’. SE LA PROPRIETA’ DI QUEL POPOLO SORGE DALL’ATTITUDINE ALLA CUSTODIA, COME FASSI CHE UNA FLOTTA STRANIERA RISPETTI QUELLA PORZIONE CHE NON PRESENTA DIFESE? ELLA PROSEGUIRA’ FINO A TERRA , O SENZA RIMPROVERO , IL NEMICO CHE AVRA’ INCONTRATO IN TALE POSIZIONE ; E SE SI OSASSE DI LAGNARSENE RISPONDERA’ CON FRANCHEZZA DI NON AVER VIOLATO L’ALTRUI TERRITORIO, NON AVENDOVI SCOPERTO IL SEGNALE ARMATO DELL’ALTRUI PROPRIETA’. LA STORIA CI NARRA PARECCHI ESEMPLI DI TALE INCIDENTE ; MA UN PROFONDO ESAMNE DELLA CAUSA CHE LO PRODUCE CI METTE DINANZI AGLI OCCHI DEGLI EFFETTI BEN PIU’ TERRIBILI.
UNA LINEA DI TRE MIGLIA DISCOSTA DAL LIDO PROTRAE LA PROPRIETA’ SUL MARE DEL POPOLO , CUI APPARTIENE IL LIDO ( VEDI QUELLO DELLE ISOLE VENEXIA) MEDESIMO , PERCHE’ A TANTA DISTANZA PUOTE OCCUPARLO CO’ SUOI CANNONI. SE DUNQUE LO STESSO POPOLO CON UNA CROCIERA DI VASCELLI POSTA AD EGUALE DISTANZA DELLA PRIMA NE OCCUPA UNA SECONDA , IL SUO TIRO DI CANNONE DELLA CROCIERA; E SE QUESTO POPOLO ( PER ESEMPIO I POPOLI VENETI N.D.R.) DI VASCELLI POSTA AD EGUALE DISTANZA DELLA PRIMA LINEA NE OCCUPA UNA SECONDA , IL SUO DRITTO DI PROPRIETA’ DENTRO MARE ESTENDORASSI AL TIRO DI CANNONE DELLA CROCIERA; E SE QUESTO POPOLO ( VENETO ) HA TALI FORZE IN VASCELLI ARMATI (40 NAVI DA GUERRA SOLO NEL PORTO DI RIALTO) CHE STABILIR POSSA DIECI CROCIERE , LA SUA PROPRIETà ESTENDERASSI DI NUOVO SINO AL TIRO DI CANNONE DELLA CROCIERA PIU’ PROLUNGATA . NON E’ QUESTA SOTT’ALTRO ASPETTO , E CON ALTRI VOCABOLI LA TESI DI SELDENO? NON E’ QUESTO IL DIRITTO DELL’INGHILTERRA ( O MEGLIO DELLE ISOLE DELL’ENDOLAGUNA VENE LAX VENETA) AI GIORNI NOSTRI? UOPO E’ SPOGLIARSI DELLE ILLUSIONI. FRA IL GIUS PRIMITIVO E L’ARBITRARIO O CONVENZIONALE NON PUO’ ESSERVI TRANSAZIONE. I PUBBLICISTI CREDETTERO DI FRENAR QUEST’ULTIMO , FISSANDO LA BASE SULLA PROPRIETA’ DA DILATARSI NEL MARE (SETTE MARI – ENDOLAGUNA VENEXIA - N.D.R.) AD UNA LINEA CHE PUO’ DIFENDERSI COL TIRO DI CANNONE , E QUESTA LINEA SI PROLUNGA OGNI TUTTE LE VOLTE QUANTO LA FORZA D’UN POPOLO SI ESTENDE SUL LITORALE. IVI E’ POPOLO (ISOLE SPAMPINE’ VENEXIA) OV’E’ LA SUA FORZA , ED IL GIUS ARBITRARIO , CUI SI CREDETTE D’IMPORRE DEI VINCOLI , SAPRA’ SEMPRE SOTTRARSENE, E SEMPRE DICHIARERASSI PER IL PIU’ FORTE.
DELLANEUTRALITA’ MARITTIMA (VEDI LE ISOLE REPUBBLICA VENEXIA)
UN POPOLO E’ NEUTRALE, QUANDO NON PRENDENDO VERUNA PARTE NELLE DISCORDIE DE’ POPOLI BELLIGERANTI , EI CONTINUA A TENERSI CON ESSI NEGLI STESSI RAPPORTI CHE AVEVA SECO LORO PRIMA DELLA MANIFESTAZIONE DEGLI ATTI OSTILI. (VEDI REPUBBLICA VENEXIA 1796 – 1797 N.D.R.). QUESTA E’ LA DEFINIZIONE DELLA NEUTRALITA’ ASSOLUTA, E CONVIENE IN EGUAL MODO SUL CONTINENTE E SUL MARE. (E SU L’OCEANO INTERNO - COMPRESI I SETTE MARI ENDOLAGUNA ISOLE VENEXIA – LAX VENE X K – HOSTILIA – HOS TILIA PER PADUM – PADUS – TIMAVO – AESIS – ADA - AVA – N.D.R.).
LA NEUTRALITA’ ASSOLUTA NON SI DIFENDE , ED IN CONSEGUENZA NON ESISTE CHE PRESSO D’UN POPOLO DOTATO DI TALI FORZE , CHE CON LE SPIEGARLE OSTILMENTE PONESSE A MAL PARTITO QUELLO DE’ BELLIGERANTI CHE OSASSE INQUETARLA. ( IN QUESTO CAPOVERSO IL POVERO BREGANZE DIFENDE L’INVASORE FRANCESE, BEN SAPENDO DI QUALI RAPINE E NEFANDEZZ SI ERA MACCHIATO IN UN ANNO DI TAGLIEGGIAMENTI E RUBERIE. IL BREGANZE DIMENTICA DI DIRE CHE L’OCCUPANTE NON DEVE RECARE DANNI ALL’OCCUPATO, NE’ STABILIRVI LE SUE REGOLE, COSA CHE PURTROPPO I FRANCESI COMPIRONO FIN DAL 1 GIUGNO 1796 E SI PROTRASSERO FINO A GIUGNO DELL’ANNO E AL 1809 - 1810 E – L’INFAMIA DEL TRATTATO DI VIENNA, E L’INFAMIA CHE LE TESTE CORONATE EBBERO E CHE POI TRASMISERO A PSEUDO NAZIONI DEMOCRATICHE - RICORDIAMO LA RAPINA DELLA MARINA VENETA E DELLE SUE ISOLE ETC. MA PER QUESTO VEDI GIGIO ZANON IN PROCESSO A NAPOLEONE CHE ELENCA TUTTE LE DISTRUZIONI DI UNA PSEUDO NAZIONE QUALE FU QUELLA DEL DIRETTORIO FRANCESE. – VEDI ANCHE OTTAVIA NEGRI VELO NE IL GIORNALE 1797 1814 – RICERCA A CURA DI MIRTO SARDO - VEDI ANCHE IGNAZIO MENIN 1796 1797 – BIBLIOTECA CIVICA VERONA - AMBROSINI COLOGNA VENETA 1997 – NEL TEMPO DELLA DEA ANNA MARIA RONCHIN – POSTFAZIONE E CARTOGRAFIA RENATO DE PAOLI - EDAR – VICENZA 2006 VEDI ANCHE ANTONIO MAFFEI IL CERCHIO INIZIATIVE EDITORIALI RIMINI – CITTA’ DI CASTELLO - N.D.R.)

DIVISA L’EUROPA IN POTENZE MAGGIORI E MINORI , LA PREPOTENZA DI QUELLE (MAGGIORI) FECE NASCERE LA NEUTRALITA’ CONDIZINATA, E CHI IMPOSE LE CONDIZIONI CREOSSI ANCHE GIUDICE DELL’ESECUZIONE PRESTATA (OGNI RIFERIMENTO A FRANCIA, AUSTRIA, INGHILTERRA PRUSSIA, RUSSIA, , MA ANCHE SPAGNA, E’ EVIDENTE . N.D.R.) ELLA NON HA DUNQUE GARANZIA, ED E’ IN PREDA ALL’ARBITRIO.
…(..) UN POPOLO BELLIGERANTE HA DIRITTO DI FAR MALE AL PROPRIO NEMICO IN QUALUNQUE MODO, E DOVUNQUE LO INCONTRI.
QUESTO DIRITTO PROVIENE DAL GIUS DI NATURA , ED ISOLATAMENTE OSSERVATO NON SOGGIACE A RIMPROVERO; MA IL GIUS DI NATURA HA PUR SEGNATO OBBLIGO; QUELLO DI NON CREAR DANNO ALL’INTERESE DEL TERZO A PRETESTO DI PERSEGUITARE IL PROPRIO NEMICO. (COSA CHE SI E’ VERIFICATA IN TUTTA ACCLARATA CHIAREZZA A DANNO DELLA REPUBBLICA VENETA DAL 1796 AL 1797 – VEDI OPERE CITATE SOPRA).
L’ORDINANZA FRANCESE 1400 INTESE DI PRESERVARE ILLESI QUESTO DIRITTO E QUEST’OBBLIGO: ELLA CONCEDE A’SUOI VASCELLI ARMATI E CORSALI D’ARRESTARE E PORRE CONFISCA TUTTO CIO’ CHE NE’ LEGNI ABBORDATI SI RITROVASSE DI RAGION DEL NEMICO: MA PRESCRIVE ALTRESI’ LA RESTITUZIONE DELLA PROPRIETA’ DE NEUTRI, ED IL COMPENSO AL DANNO CHE FOSSE STATO AD ESSI PAPPORTATO.
MA SI FATTO PROVVEDIMENTO, OLTRE CHE NELL’ESECUZIONE SOGGIACE A MOLESTE VICISSITUDINI , PERCHE’ CHI LO IMPOSE E’ GIUDICE DI PARTE, NON SALVEREBBE CHE UNA PORZIONE DEL DIRITTO ALTRUI . SE OBLIAR VOGLIAMO LE TEORIE DI SELDENO; SE LA GIUSTIZIA NON LA FORZA, DEE SEGNARE IL CARATTERE DELLA PROPRIETA’ DEI PRIVATI E DEI POPOLI, AVRANNO I PRIVATI ED I POPOLI NEUTRI IL DIRITTO DELLA LIBERA NAVIGAZIONE, E QUESTO DIRITTO E’ VIOLATO TUTTE LE VOLTE CHE UNA NAVE NEUTRALE
TALE RICONOSCIUTO ALLA SUA PATENTE , VIEN DEVIATO DAL SUO CAMMINO, VISITATO NELLE SUE MERCI , E DI ESSE PRIVO , QUALUNQUE SIASI IL COMPENSO CHE ALLA POTENZA NEUTRA VENGA IN SEGUITO ATTRIBUITO. LA FACOLTA’ CHE HA UNA POTENZA BELLIGERANTE DI FAR DANNO OVUNQUE E CON OGNI MEZZO AL PROPRIO NEMICO , ISOLATAMENTE CONSIDERATA, HA PRODOTTA PUR QUELLA , SICCOME DI CONSEGUENZA , DI PROVVEDERE, ONDE IL COMMERCIO DI ESSO CO’NEUTRI NON GLI PROCURI DELLE FORZE AD OFFESA , E SOTTO ANCHE LA PROTEZIONE DI NEUTRO NOME NON SI NASCONDANO LE SUE PROPRIETA’: QUINDI PARVE GIUSTIFICABILE QUEL POPOLO ARMATO IN GUERRA MARITTIMA, CHE INCONTRANDO DE’LEGNI NEUTRI SI ARROGA IL DIRITTO DI VISITARE IL CARICO E LE SPEDIZIONI, DI SEQUESTRARE CIO’ DI CUI LA PROPRIETA’ GLI E’ DUBBIOSA , DI PREDARE CIO’ CHE IN ALTRUI MANO GLI NUOCEREBBE, SIA LA PROPRIETA’ DEL NEMICO O DEL NEUTRO. …(..) LA FACOLTA’ DELLA VISITA , SEQUESTRO , CONFISCA FURONO, RISTRETTE AL CARATTERE DI CERTE MERCI, ED A QUELLO DELLA POSIZIONE DEL LUOGO, IN CUI LA NAVE, NEUTRA VENNE INCONTRATA. ACCIO’ ATTENGONO LE LEGGI MARITTIME DELLA SPAGNA , DELLA DANIMARCA, DELLA RUSSIA; A CIO’ LE ORDINANZE FRANCESI 1681 E 1778; A CIO’ IL REGOLAMENTO “ITALIANO” (FRANCESE DOVEVA SCRIVERE BREGANZE N.D.R.) 27 FEBBRAIO 1806, CHE QUELLE RICOPIA. ( MA NON SI CITANO LE GEGGI MARITTIME VENEXE N.D.R.)
SI FATTE LIMITAZIONI SE NON RISPETTANO IL DIRITTO DELLE GENTI SULLA LIBERA NAVIGAZIONE , ALMEN NON NE OFFENDONO TUTTI ONNINAMENTE GLI ATTRIBUTI. LE MERCI , CUI NON E’ LIBERO IL MARE AFFITTO DALLA GUERRA, SON QUELLE APPUNTO, CON LE QUALI LA GUERRA PUO’ FARSI; E LE POSIZIONI, IN CUI UNA NAVE DI UNA DELLE POTENZE BELLIGERANTI SON QUELLE, CHE PER LA VICINANZA AI PORTI DELL’ALTRA , OD ALLA SUA FORZA ARMATA SOLCANTE IL MARE , PONNO CONSIDERARSI TALI, CHE RENDANO L’INDICATA NAVE, IN BALIA DEL NEMICO, SE NON VIENE PRONTAMENTE SOTTRATTA.
MA RESTA SEMPRE A DOMANDARSI , CHI E’ IL GARANTE DELL’OSSERVANZA DI QUESTE LIMITAZIONI QUANDO LA FORZA D’UNA DELLE POTENZE BELLIGERANTI SIA PREPONDERANTE A SEGNO, CHE NULL’ALTRA VALGA A FRENARLA. SCORRENDO LE SUE NAVI ED I SUOI ARMATORI TUTTA LA SUPERFICIE DE ‘MARI, E TUTTA OCCUPANDOLA CON LE SISTEMATE SUE CROCIERE , ELLA REPUTERASSI SIGNORA DI TUTE LE POSIZIONI, E COME SIGNORA VORRA’ DAR QUAL LEGGE LE PIACCIA ALLE NAVI NEUTRALI, NE’ QUALI S’AVVIENE.
…(…)..DANDO UNA INTERPRETAZIONE PIU’ LATA I CARATTERI DEI MEZZI DI NUOCERE LA NAVIGAZIONE TROVERA’ , CHE OGNI MANIERA DI COMMERCIO APPORTA PROSPERITA’ E FLORIDEZZA ALLA NAZIONE NEMICA , E CHE TUTTE LE MERCI DE ‘ NEUTRI DEGGIONO ESSERLE INTERDETTE, PERCHE’ I MEZZI DI NUOCERE NON SIENO IN ESSA RINVIGORITI. COSI’ SI RENDONO VANE LE LIMITAZIONI INTRODOTTE , E SI RECA L’ULTIMA PROVA DELLA MIA PROPOSIZIONE , CHE IL GIUS CONVENZIONALE O ARBITRARIO, O VOGLIA TRANIGERE COL PRIMITIVO , O DA QUESTO ALLONTANISI, RIPOSA SEMPRE SOPRA UNA BASE OSCILLANTE, E NON RECA VERUN CONFORTO AGL’INTERESSI DEI POPOLI;
ONDE ACCADE , CHE GETTANO A VOTO I PPROPRI TRAVAGLI TUTTI QUE’ PUBBLICISTI , CUI PIAQUE D’INNALZAR SU D’ESSA UN REGOLARE EDIFICIO; E CHE D’ALTRONDE NEL METODO DI FORMARLO SI SVILUPPINO NECESARIAMENTE CONTRADDIZIONI E DISCORDIE, PER LE QUALI IL DIRITTO DELLE NAZIONI NON SIA MENO INCERTO SUI LIBRI, CHE SOTTO LA DISCIPLINA DELLE RICCHE E POTENTI.
COSI’ Giacomo Breganze, Sulla libertà dei mari: considerazioni, PAG. 39, MILANO, TIPOGRAFIA E LIBRERIA PIRROTTA, 1857 DA GOOGLE
HARVAD LAW LIBRARY
FROM THE LIBRARY OF
RAMON DE DALMAU Y DE OLIVART MARQUES DE OLIVART
RECEIVED DECEMBER 31, 1911
FINE PRIMA PARTE

RLS

GALLIA CISALPINA 1796 1797 – 1798 – CAPITALE MILANO
DIPARTIMENTO DEL BENACO

VELA MARE ISOLE FLEGREE 20 23 Maggio 2010
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