Vicenza. I misteri della notte di Halloween. Cosa è accaduto nelle concitate ore tra domenica 31 ottobre e lunedì 1° novembre, il giorno della grande alluvione? Per rispondere a queste domande è stata avviata un'indagine giudiziaria, che dovrà stabilire se siano riscontrabili responsabilità. Da giovedì sul tavolo del procuratore Ivano Nelson Salvarani c'è un maxi dossier: è la versione dei fatti fornita spontaneamente dal Comune. «Non ci attendevamo una simile tragedia - scandisce il sindaco Achille Variati - perché con le informazioni di cui disponevamo non potevamo avere la consapevolezza di cosa sarebbe potuto accadere. È doveroso fare chiarezza, sono contento che sia in corso un'indagine. Queste carte dimostrano che abbiamo rispettato le procedure previste».
L'ONDATA DI MALTEMPO. Il lungo weekend di Ognissanti inizia venerdì 29 ottobre. Dalla Regione il Centro funzionale decentrato, incaricato di diffondere informazioni sui possibili rischi idrogeologici in Veneto, spedisce un sms alle amministrazioni locali interessate dall'ondata di maltempo che si sta sviluppando nel Nordest. Tra i destinatari ci dovrebbe essere anche il dirigente comunale Vittorio Carli, responsabile del settore protezione civile, che tuttavia sostiene di non aver ricevuto alcun sms. Un difetto di comunicazione? Il suo numero di cellulare non è inserito negli elenchi regionali? L'indagine interna disposta ieri dal sindaco e le richiesta di informazioni inoltrata al Centro funzionale decentrato, faranno luce sui fatti. Sabato 30 ottobre viene diramato un bollettino che, in gergo, attribuisce all'area di Vicenza un grado di pre-allerta «moderato». Domenica 31 ottobre le condizioni meteo peggiorano, vengono aggiornati i bollettini on line, ma ancora nessuna comunicazione circa possibili esondazioni.
LE 12 ORE. Nel pomeriggio di domenica, intorno alle 16.30, l'ing. Carli ha davvero ricevuto una telefonata di allerta da parte del geometra Domenico Romito del Genio civile? Secondo Romito sì, non secondo Carli che a partire dalle 19.40 chiede alla polizia locale di controllare ogni due ore il livello del Bacchiglione a ponte degli Angeli. «Contrariamente a quanto dichiara Romito - riferisce Variati - Carli afferma di non aver mai ricevuto una sua telefonata alle 16.30, bensì alle 21, per essere informato circa il livello raggiunto dal fiume. Esistono i tabulati telefonici, per cui non sarà difficile appurare la verità su questo punto». Intanto il Bacchiglione cresce. Alle 21 sale a 4 metri a ponte degli Angeli, dove entra in azione l'assessore alla Protezione civile Pierangelo Cangini. Alle 22.15 è a 4.70, un livello da allarme rosso. Vengono avvisati Aim Valore città, che fa arrivare i primi sacchi di sabbia, i volontari della protezione civile e i vigili del fuoco, che alle 2.30 schierano due mezzi. Alle 23.10 viene informato il sindaco, quindi tocca a Giovanni Rolando, presidente dell'Ipab: l'istituto Trento è nella zona a rischio. Si costituisce l'unità di crisi a ponte degli Angeli, il punto più fragile della città, dove più alto è il pericolo esondazione. Dalle 23.15 viene dato l'ordine alle due pattuglie dei vigili in servizio di diffondere via altoparlante un messaggio alla popolazione. Vengono percorse le vie tra ponte Pusterla e viale Margherita. Alle 4 un nuovo bollettino parla di rischio esondazione. Troppo tardi. Mezzora dopo, cogliendo tutti in contropiede, il fiume esce in via Diaz, che non era mai stata allagata in passato. Poco prima delle 7 romperà la sponda di viale Rumor, invadendo piazza Aracieli e via Torretti.
LO SFOGO. Variati ritiene che, nonostante i bollettini, il Comune si sia «mosso seguendo la procedura prevista dal capitolo "esondazione" contenuto nel piano di emergenza comunale». L'intero protocollo dell'emergenza va revisionato alla luce degli insegnamenti dell'alluvione 2010: «Noi sindaci disgraziati dobbiamo essere messi nelle condizioni di avere informazioni semplici, che non ci richiedano di interpretare le situazioni in corso a monte per prevedere, noi, cosa potrebbe accadere a valle, ma che ci dicano quanto tempo abbiamo prima di far scattare l'allarme e mettere quindi in sicurezza la cittadinanza al verificarsi di determinati fenomeni. Va migliorata la comunicazione tra gli enti e la comunicazione alla popolazione».© RIPRODUZIONE RISERVATA IL GIORNALE DI VICENZA
Gian Marco Mancassola
P.S. Già che ci siamo perchè non ci raccontate come finì la storia dell' avvelenamento dell'intero quartiere Stadio fatto avvenuto qualche anno fa?
Perchè non è stato schierato il natante in dotazione della protezione civile di Vicenza?
L'ONDATA DI MALTEMPO. Il lungo weekend di Ognissanti inizia venerdì 29 ottobre. Dalla Regione il Centro funzionale decentrato, incaricato di diffondere informazioni sui possibili rischi idrogeologici in Veneto, spedisce un sms alle amministrazioni locali interessate dall'ondata di maltempo che si sta sviluppando nel Nordest. Tra i destinatari ci dovrebbe essere anche il dirigente comunale Vittorio Carli, responsabile del settore protezione civile, che tuttavia sostiene di non aver ricevuto alcun sms. Un difetto di comunicazione? Il suo numero di cellulare non è inserito negli elenchi regionali? L'indagine interna disposta ieri dal sindaco e le richiesta di informazioni inoltrata al Centro funzionale decentrato, faranno luce sui fatti. Sabato 30 ottobre viene diramato un bollettino che, in gergo, attribuisce all'area di Vicenza un grado di pre-allerta «moderato». Domenica 31 ottobre le condizioni meteo peggiorano, vengono aggiornati i bollettini on line, ma ancora nessuna comunicazione circa possibili esondazioni.
LE 12 ORE. Nel pomeriggio di domenica, intorno alle 16.30, l'ing. Carli ha davvero ricevuto una telefonata di allerta da parte del geometra Domenico Romito del Genio civile? Secondo Romito sì, non secondo Carli che a partire dalle 19.40 chiede alla polizia locale di controllare ogni due ore il livello del Bacchiglione a ponte degli Angeli. «Contrariamente a quanto dichiara Romito - riferisce Variati - Carli afferma di non aver mai ricevuto una sua telefonata alle 16.30, bensì alle 21, per essere informato circa il livello raggiunto dal fiume. Esistono i tabulati telefonici, per cui non sarà difficile appurare la verità su questo punto». Intanto il Bacchiglione cresce. Alle 21 sale a 4 metri a ponte degli Angeli, dove entra in azione l'assessore alla Protezione civile Pierangelo Cangini. Alle 22.15 è a 4.70, un livello da allarme rosso. Vengono avvisati Aim Valore città, che fa arrivare i primi sacchi di sabbia, i volontari della protezione civile e i vigili del fuoco, che alle 2.30 schierano due mezzi. Alle 23.10 viene informato il sindaco, quindi tocca a Giovanni Rolando, presidente dell'Ipab: l'istituto Trento è nella zona a rischio. Si costituisce l'unità di crisi a ponte degli Angeli, il punto più fragile della città, dove più alto è il pericolo esondazione. Dalle 23.15 viene dato l'ordine alle due pattuglie dei vigili in servizio di diffondere via altoparlante un messaggio alla popolazione. Vengono percorse le vie tra ponte Pusterla e viale Margherita. Alle 4 un nuovo bollettino parla di rischio esondazione. Troppo tardi. Mezzora dopo, cogliendo tutti in contropiede, il fiume esce in via Diaz, che non era mai stata allagata in passato. Poco prima delle 7 romperà la sponda di viale Rumor, invadendo piazza Aracieli e via Torretti.
LO SFOGO. Variati ritiene che, nonostante i bollettini, il Comune si sia «mosso seguendo la procedura prevista dal capitolo "esondazione" contenuto nel piano di emergenza comunale». L'intero protocollo dell'emergenza va revisionato alla luce degli insegnamenti dell'alluvione 2010: «Noi sindaci disgraziati dobbiamo essere messi nelle condizioni di avere informazioni semplici, che non ci richiedano di interpretare le situazioni in corso a monte per prevedere, noi, cosa potrebbe accadere a valle, ma che ci dicano quanto tempo abbiamo prima di far scattare l'allarme e mettere quindi in sicurezza la cittadinanza al verificarsi di determinati fenomeni. Va migliorata la comunicazione tra gli enti e la comunicazione alla popolazione».© RIPRODUZIONE RISERVATA IL GIORNALE DI VICENZA
Gian Marco Mancassola
P.S. Già che ci siamo perchè non ci raccontate come finì la storia dell' avvelenamento dell'intero quartiere Stadio fatto avvenuto qualche anno fa?
Perchè non è stato schierato il natante in dotazione della protezione civile di Vicenza?
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